Punta Grober 3497 m Cresta NE - Via dei Cammelli 28 Giugno 2011 Pecetto 2070 m
difficoltà: AD


Dal rifugio Zamboni inoltrarsi nella valle mantenendosi quanto più possibile nel fondovalle, soprattutto in presenza di neve, puntando verso il margine destro orografico del ghiacciaio delle Locce. Prima di giungere allo sperone roccioso che delimita il ghiacciaio (canalino Pisati) risalire a sinistra un cono valanghivo che porta ad un ampio nevaio. Poco sopra la terminale si affronta una fascia rocciosa (III grado) non difficile, ma poco appigliata (un chiodo a metà fascia), e si attraversa poi verso sinistra il vallone soprastante fino a raggiungere la cresta. Inizia qui la parte più estetica dell’ascensione, seguendo fedelmente l’ampio filo di cresta con diversi saliscendi e giungendo senza difficoltà in cima.

Per la discesa spostarsi sul versante di Alagna e scendere per le roccette che costeggiano il torrione roccioso. Portarsi poi sul filo di cresta al Colle delle Locce, dal quale si scende sul ghiacciaio (se le condizioni della neve lo permettono, si può scendere anche prima del colle, senza percorrere la cresta). Ci si tiene dapprima sotto la parete della Punta Tre Amici e, dopo aver lasciato sulla destra una fascia di crepacci, ci si sposta progressivamente verso destra fino a giungere alla bastionata rocciosa a fianco della quale si trova il canalino Pisati. Scendere mantenendosi inizialmente vicino alle rocce e poi proseguendo dritti in basso verso il ghiacciaio sottostante (un paio di chiodi sul posto, molto utile una calata in corda doppia). Da questo punto scendere decisamente a valle verso l’ormai vicino rifugio. (relazione di Luca)

Ascensione varia e di grande soddisfazione, al cospetto dell’innevatissima e selvaggia parete del Rosa, con qualche patema d’animo sulla fascia rocciosa (eravamo impreparati, nelle relazioni non se ne parlava) e molta fatica su gran parte della cresta per la neve molle. Anche la discesa dalle roccette della cima era difficoltosa per la quantità di neve, per cui siamo scesi sul pendio nevoso del versante di Alagna e poi, con un traverso, ci siamo riportati in cresta. La parte bassa del canalino Pisati era ridotta ad un ruscello scrosciante, col chiodo sott’acqua, per cui attrezzare la doppia ha comportato un mezzo bagno!