Diavolino 2810 m - Diavolo di Tenda 2914 m Traversata 14 Settembre 2013 da Carona 1220 m
difficoltà: EE/F+


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Da Dalmine si risale la Val Brembana fino a Carona 1129 m. Seguendo le indicazioni per i Rifugi Calvi e Longo, si sale al tornante a quota 1220 m dove si puà parcheggiare l’auto.

Dal tornante a 1220 m si prende la stradina asfaltata che sale verso i rifugi Calvi e Longo; poco prima delle case di Pagliari 1315 m si può prendere sulla destra il sentiero estivo che sale al rifugio Calvi oppure proseguire per la stradina fino alla diga di Fregabolgia. Lungo il sentiero che percorre la sponda settentrionale del Lago di Fregabolgia 1957 m, in un quarto d’ora, si arriva al Rifugio Fratelli Calvi 2015 m, circa due ore dall'auto.
Dal rifugio si prende il sentiero 225 che porta al Rifugio Brunone e ci si abbassa sul Lago Rotondo 1972 m che si costeggia fino a una piccola chiusa. Si prosegue seguendo le indicazioni per il Rifugio arrivando alla Baita del Poris 1950 m e quindi si risale per una buona oretta tra vallettine e rigagnoli, tra il Pizzo Poris e il Monte Grabiasca sulla destra ed il Rondenino a sinistra.
Giunti ad un pianoro si incontra un trivio 2310 m: a sinistra si stacca il sentiero 248 che porta al Rifugio Fratelli Longo; verso Nord sale l'itinerario della via normale del Pizzo del Diavolo; a destra prosegue il sentiero n. 225 che, percorso il fondo pianeggiante della valletta, sale un pendio di detriti sotto il Diavolino e raggiunge il Passo di Valsecca 2496 m.
Dal passo si sale verso Nord l'erbosa cresta Sud del Diavolino, raggiungendo un piccolo ripiano dove si trova un cippo con un bassorilievo di bronzo 2650 m. Ora la cresta prosegue più ripida, anche se sempre facile e mai con passaggi obbligati. Nel complesso la roccia è buona, ma bisogna prestare sempre molta attenzione agli abbondanti detriti. Si raggiunge così la cima del Diavolino di Tenda, sormontata da una croce in metallo 2810 m.
Facendo sempre attenzione all'abbondante detrito si scende ripidamente verso la forcella del Diavolo 2750 m. Prima di raggiungere l'inizio della cresta che sale al Pizzo del Diavolo, si incontra uno spuntone roccioso che va aggirato a sinistra con una breve traversata orizzontale, appigliata ma leggermente strapiombante ed esposta e che rappreenta il passaggio più impegnativo dell'intera traversata (II). Dall'intaglio in circa 1 ora per la facile cresta si raggiunge la cima del Pizzo del Diavolo 2914 m.

Dalla cima si segue per un breve tratto la cresta Nord, si piega poi a sinistra e seguendo gli abbondanti bolli di vernice si scende poco distanti dalla Bocchetta di Podavit 2604 m. Senza raggiugerla si segue il sentiero in direzione sud verso un laghetto 2544 m; raggiunto un bivio a sinistra scende l’itinerario della via normale che riporta all’inizio della valletta sotto il Passo di Valsecca dove si incontra il sentiero n. 225 lungo il quale si torna al Rifugio Calvi. Per traversare al Rifugio Longo bisogna seguire la traccia di sentiero che prosegue verso Ovest in direzione del monte Aga, tenendosi vicino alla base del pendio detritico che scende dal Pizzo Rondenino. Si superano dei pendii erbosi fino a una zona pianeggiante ed in breve si raggiunge il Passo Selletta 2372 m.
Dalla bocchetta si scende alla diga del lago del Diavolo 2142 m ed al vicino Rifugio Fratelli Longo 2026 m. Da qui si scende per una stradina fino nei pressi del Lago del Prato 1650 m, dove si incontra quella che proviene dal Lago di Fregabolgia. Andando a destra si rientra a Carona.

Traversata mai difficile ed in genere su roccia buona, abbastanza lungo l'intero giro se fatto in giornata, noi abbiamo impiegato circa 12 ore, ma salendo con calma.