Monte Rama 1148 m - via Zunino 28 Giugno 2014 da Lerca (Cogoleto) 190 m
difficoltà: EE/PD

Da Arenzano (uscita dalla autostrada Genova-Ventimiglia) si gira a destra per Cogoleto. Prima del paese si svolta ancora a destra per Lerca e al termine del paese si sale per la via Valle Scura. Si lascia l'auto nel parcheggio del complesso residenziale vicino al campo da golf o si risale la stretta stradina asfaltata fino ad uno slargo, poco più avanti parte il sentiero nei pressi di una tabella segnaletica 190 m.

Si imbocca un sentiero che sale verso nord-ovest (segnavia “due linee rosse”). A quota 295 m si lascia a sinistra il sentiero della “via diretta” al Monte Rama, segnalato con un cerchio rosso pieno, per continuare diritto tagliando a mezza costa prima il crestone orientale del Bric Camulà e poi il fianco sud-est del Monte Rama. Lasciando a sinistra la pietraia che porta alla "via dei Geki" e poco dopo la paretina dove inizia la “via dell’Acqua”, si continua sulla mulattiera fino ad un torrente dove sulla sinistra alla altezza di una piccola costruzione di cemento dell’acquedotto si trova l'inizio della "via Zunino" 530 m.
Si risale il ripido bosco tra massi ed arbusti eguendo le frecce ed i pallini bianchi, restando sulla sinistra della cresta rocciosa percorsa dalla variante inferiore. In una decina di minuti si arriva ad una selletta alla cui destra si trova il salto roccioso di una quindicina di metri su cui si nota la sosta di calata per coloro che percorrono la via inferiore. Invece, a sinistra della selletta, si sale per per massi fino a dove è posta la targa in memoria di Lorenzo Zunino e dov'è l'attacco vero e proprio.
Dalla targa si risale una pietraia, a destra di una crestina, per poi attaccarne le facili placchette e raggiungere una forcellina con alcuni caratteristici spuntoni. Poco dopo si deve superare un brevissimo saltino di due metri (II°) che immette in un altro breve canalino, che conduce su una forcella erbosa in vista di un evidente gendarme alla sinistra di un ponticello dell'acquedotto. Si scala il gendarme (III°, aereo) e si scende poi facilmente alla forcellina a monte, presso il ponticello dell'acquedotto, da non attraversare, pericolante! Si prosegue per il successivo facile sperone fino ad uscire su di un ampio ripiano erboso. Attraversato il ripiano, si riprende a salire per brevi placchette. Seguendo i segni bianchi si traversa a destra, fino alla base di un bel diedro abbattuto. Si risale tutto il diedro (II°+) e, per rocce ed erba, si esce su di un sentiero che taglia orizzontalmente. Lo si segue verso destra per una cinquantina di metri, quindi si sale una bella placca solcata da un vago canalino (II+) poi si prosegue per rocce inclinate e per una facile cresta che si esaurisce nel pendio erboso. Salendo dritti, fra erba ed arbusti, si giunge in breve sul sentiero della “via diretta” a quota 950 m, a circa un quarto d'ora dalla vetta del Monte Rama 1149 m.

Discesa: lungo il sentiero della via diretta (segnavia rosso pieno) che, raggiunto il Passo del Camulà 790 m, aggira ad Ovest l'omonimo Bric e poi scende per pendii di arbusti e pinete nuovamente a Sant'Anna di Lerca.

Salita molto disontinua, con difficoltà massime sul II°-III°, per lo più aggirabili su pendii erbosi. Utile una corda da 30 m, soprattutto per il gendarme prima del ponticello. La pioggia e la giornata molto nebbiosa ci hanno fatto desistere dal salire per la variante inferiore, nonostante l'abbondanza di spit visibili sul primo tiro. Peccato per la visibilità molto ridotta, il mare lo abbiamo solo intravisto quando ormai eravamo quasi alla macchina.