Punta Sivella (Punta Ciciozza) 2526 m
3 Giugno 2019 da Tetti - Campertogno 833 m (Val Sesia)
difficoltà: EE


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Dall’uscita autostradale di Romagnano Sesia, proseguire per la statale fino a Campertogno. Poco prima del semaforo svoltare a sinistra e scendere al parcheggio antistante il campeggio o attraversare il torrente sullo stretto ponte in pietra proseguendo fino all’ampio spiazzo del cimitero in frazione Tetti, 833 m.

Dalla frazione Tetti parte la mulattiera del sentiero dell’arte che superando quindici cappelle dedicate alla vita della Madonna, e diverse bellissime baite, risale al Santuario della Madonna del Callone.
Dalla Chiesa si ricomincia a salire un folto bosco di faggi e si giunge quindi all’ampio pianoro dell’Alpe Argnaccia e poi alle belle baite di Cangello. Si prosegue quindi con un lungo traverso a mezza costa sotto la Punta Vasnera arrivando in tal modo alla baita di Vasnera.
Da qui si procede in piano verso l'alpe Costiole e poco prima di raggiungerla si inizia a risalire a sinistra la ripida e tortuosa traccia che si inoltra sul versante nord della Sivella. Ci si sposta progressivamente sulla destra fino a scorgere il canalino che va risalito fino all’uscita sulla cresta ovest della Punta Sivella, ultimo tratto a circa 40°. Con un ultimo sforzo si percorre la breve e facile cresta fino alla croce di vetta dove è posta pure una cappelletta con incluso un altarino per la messa che viene celebrata ogni anno a fine agosto, 2526 m.
Per la discesa, optiamo per compiere il giro ad anello passando per l'Alpe Campo e la Valle Artogna. Dalla cima scendiamo traversando verso sinistra gli ampi pendii di nord ovest fino a scorgere l’ancora lontanissima Alpe Campo che raggiungiamo più o meno a vista dato che le tracce del sentiero sono ancora coperte dalla neve. Giunti nei pressi del torrente ci attende anche la sorpresa dell’assenza della passerella, e quindi via scarponi e pantaloni per guadarlo, cercando di esser veloci perché l’acqua è parecchio fredda ed anche la corrente non è certo cosa di poco conto, oggi, con tutta la neve che si sta ancora sciogliendo…
Superato il punto d’appoggio dell’Alpe Campo, veramente spartano, non ci resta che scendere per il bellissimo sentiero che si snoda sulla riva sinistra del torrente Artogna. Un sentiero spettacolare che in molti punti passa a strapiombo sul torrente, a decine di metri di altezza. La vista delle numerose cascate create dal torrente e delle varie pozze d’acqua limpidissima è veramene suggestiva, ma il sentiero è proprio interminabile e con continui saliscendi che possono mettere alla prova anche gli escursionisti più allenati. Quando finalmente raggiungiamo la frazione di Otra e quindi siamo vicini alla macchina non possiamo quindi che essere contenti della fine di questo itinerario, molto bello ma anche molto, troppo lungo!

Itinerario ad anello molto bello e vario ma anche molto lungo e l’innevamento ancora abbondante dall’Alpe Costiole, ed al ritorno fino all’Alpe Campo, ha reso anche abbastanza complessa l’individuazione della via di salita e di discesa. Del tutto inaspettata poi la necessità di togliersi i pantaloni e dover attraversare a piedi nudi il torrente Artogna, e per fortuna la corrente, nel tratto in cui finisce il sentiero, non era così forte come nel prosieguo della sua corsa, impetuosa ed emozionante da guardare dall’alto.
Stupende alcune baite che si incrociano nella prima parte della salita, così come le varie cappellette lungo la mulattiera che porta al Santuario, tutte decorate con pregevoli affreschi, ancora ben conservati!


               

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