Punta San Matteo 3678 m - Parete Nord
7-8 Giugno 2018 da Albergo dei Forni 2176 m (Valfurva)
difficoltà: AD


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Da Santa Caterina Valfurva seguire la strada per il rifugio/albergo dei Forni fino al suo termine. Lasciare la macchina nell’ampio parcheggio al di sotto di quello del rifugio, 2175 m.

Seguire la stradina sterrata che in circa un’ora porta al rifugio Branca, 2493 m.
Dal rifugio percorrere il sentiero glaciologico basso che inizialmente scende nella conca glaciale dei Forni, e proseguire per sentiero fino all'inizio del ghiacciaio, in direzione sud.
Continuare seguendo la traccia della normale per abbandonarla dopo aver superato un breve tratto ripido che permette di risalire una zona più pianeggiante. Traversare quindi per un buon pezzo verso destra in direzione dell'ormai evidente parete nord del San Matteo. Superare la crepaccia terminale e salire la parete che presenta una pendenza sui 50-55° con qualche tratto breve a 60°. La parete termina poche decine di metri dalla croce di vetta a 3678 m.
Per la discesa dalla via normale, percorrere un tratto della facile cresta est portandosi nel pianoro tra la Punta San Matteo ed il Monte Giumela. Con un largo semicerchio in direzione nord est, superare le seraccate e poi scendere con un tratto ripido sul ghiacciaio principale dei Forni ricollegandosi quindi alla via di salita.

Siamo arrivati al bivacco alle nove di sera, dopo il solito viaggio interminabile da Milano con partenza alle 16. Durante la notte, il meteo nuvoloso e le temperature alte non hanno rigelato la neve e visto che la quantità di neve era ancora elevata da subito dopo il rifugio, le ciaspole le abbiamo dovute usare quasi immediatamente.
Avvicinamento alla parete facilitato però dai numerosi scialpinisti diretti in giornata alla normale. Con le ciaspole abbiamo poi percorso senza difficoltà il lungo traverso verso destra e attraversato diversi pendii con ampie valanghe ci siamo portati sotto la parete. Terminale aperta ma superata facilmente. Poi, più faticosi che impegnativi i primi due terzi di parete per via della neve anche qui un po' molle. Negli ultimi cento metri, invece, sotto uno strato di pochi cm di neve troviamo del ghiaccio abbastanza duro che ci costringe a dar fondo alle forze residue per riuscire a far entrare per bene picche e ramponi.
Discesa per la normale sempre su neve un po' troppo molle, ma tutto sommato a parte gli ultimi 200 metri finali, con le ciaspole è stata una discesa discretamente veloce; e naturalmente immersa nel panorama sempre fantastico delle cime che circondano il ghiacciaio dei Forni!
PS: molto confortevole il locale invernale del rifugio Branca!


               

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