Pizzo Tresero 3594 m - Punta Pedranzini 3599 m - Cima Dosegù 3560 m - Punta San Matteo 3678 m – Punta Cadini 3524 m – Rocca Santa Caterina 3529 m – Cima di Peio 3549 m – Punta Taviela 3612 m – Cima Linke 3630 m – Monte Vioz 3645 m     13-14 Luglio 2019 da Rifugio Berni Passo Gavia 2541 m (Edolo)
difficoltà: PD+


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Dall'autostrada A4 (Milano/Venezia) uscire al casello di Brescia; proseguire lungo la Strada Statale n.42 della Valle Camonica fino a Ponte di Legno e poi imboccare la Strada del Passo Gavia. Nei pressi del passo è posto il rifugio Berni 2541 m che è quindi comodamente raggiungibile in auto.

Dall'altro lato della strada rispetto al rifugio Berni, scendere al torrente e seguire il sentiero 25 in direzione dell’ampio vallone del Dosegù. Superare il torrente sul Ponte dell'Amicizia, ed ora per il sentiero segnalato con il numero 41, iniziare a risalire le balze moreniche poste ai piedi della cresta sud-ovest del Pizzo Tresero. Raggiunto il ghiacciaio risalirlo piegando gradualmente a sinistra e restando sotto la cresta, dove sulla sinistra si può scorgere il Bivacco Seveso, proseguire per un ripido nevaio che porta al passaggio roccioso attrezzato con una catena che permette di salire facilmente in cresta. La cresta inizialmente è piuttosto stretta ed esposta, ma via via diviene più agevole e in pochi minuti porta alla grande croce del PIZZO TRESERO 3594 m.
Dalla vetta del Tresero scendere facilmente al colletto, per poi risalire le roccette (I-II grado) fino alla PUNTA PEDRANZINI 3599 m poco prima della quale è posta una baracca militare.
Dalla Pedranzini scendere sul versante opposto, tra resti di trincea e filo spinato su larga cresta detritica; abbassandosi sul ghiacciaio del Dosegù risalire le facili roccce della CIMA DOSEGÙ 3560 m.
Sempre per cresta scendere sull'opposto versante (cresta Sud Est), raggiungere la sella nevosa posta sulla cresta Nord Ovest del San Matteo e scalare un canale, alla destra di un dente roccioso . Da qui piegare lievemente a destra e risalire sino alla vetta della PUNTA SAN MATTEO 3678 m.
Dalla cima scendere su facili pianori ghiacciati transitando sotto il versante settentrionale del Monte Giumella. Sempre mantenendosi sul filo nevoso di cresta perdere quota verso il Colle degli Orsi poco sopra il quale è situato il Bivacco Meneghello 3350 m.
Scendere per facile cresta al Colle degli Orsi 3304 m, e proseguire sempre sul filo di cresta in saliscendi, sino alla base occidentale di Cima Cadini. Qui non vedendo evidenti tracce di salita, decidiamo di risalire un canale nevoso e poi di seguire i reticolati di filo spinato della cresta sud costituita da sfasciumi e detriti fino alla vetta di CIMA CADINI 3524 m.
Dalla Cadini scendere camminando in una trincea di guerra e percorrendo una scala di legno seguire il filo di cresta nevosa sino alla base della lunga cresta che conduce a Rocca Santa Caterina. Dapprima si risale su larga cresta, poi segue un tratto molto affilato su lame di roccia che si supera sfruttando la lama per le mani ed i piedi in aderenza sulla placca. Si risale poi un canalino, aiutandosi con una corda fissa (II) e quindi una paretina di IV°, attrezzata con corda metallica e fittoni che porta direttamente sulla vetta di ROCCA SANTA CATERINA 3524 m.
Scendere per la cresta Nord sino al suo termine evitando a sinistra un salto di circa 4-5 metri che impedisce la progressione diretta e poi per rocce semplici risalire abbastanza facilmente la CIMA DI PEIO 3549 m.
Proseguire con qualche saliscendi tecnicamente facile ma da non sottovalutare per l'esposizione e la roccia instabile, e tramite anche una calata sulla destra risalire attraversando un nevaio alla vetta di PUNTA TAVIELA 3612 m.
Percorrere tutta la cresta che attraversa la Taviela, ed iniziare la lunga e complessa discesa su terreno molto instabile, fino al Colle Vioz 3330 m. Per fortuna il percorso è molto ben segnato con bolli e frecce gialle, ed in alcuni tratti attrezzato con catene ed anelli di calata, ma non è da sottovalutare ed insieme a Rocca Santa Caterina è il tratto più ostico della traversata. Risalire quindi sul versante opposto sempre su cresta ora su massi più stabili, fino alla base della Cima Linke. Da qui, seguendo i bolli gialli scalare un canalino (II), sino alla vetta della CIMA LINKE 3630 m.
Dalla Linke scendere facilmente al sottostante ghiacciaio ed attraversarlo per circa trecento metri, in direzione della croce del Monte Vioz e, risalito un facile pendio, toccare dapprima un punto trigonometrico e poi la vetta del MONTE VIOZ 3645 m.
Scendendo sulla cresta meridionale in circa 15 minuti si raggiunge il Rifugio Mantova al Vioz 3535 m. Dal rifugio scendiamo per il facile sentiero che in un paio d'ore porta alla seggovia di Doss dei Cembri a quota 2300 m e che insieme alla successiva cabinovia ci permette di raggiungere velocemente il paese di Peio a 1170 m.

Lungo itinerario per completare la traversata delle 13 cime iniziata un paio d'anni prima con il percorso Cevedale-Vioz. Sicuramente più impegnativo l'itinerario di oggi con i tratti più complicati che sono senz'altro la cresta affilata di Rocca Santa Caterina, e lo sfasciume molto instabile di Punta Taviela. Ma con il pessimo meteo, con vento, nevischio e nebbia, che ci ha accompagnato durante la salita al Tresero e la traversata al bivacco Meneghello, anche questo tratto sulla carta facile ci ha impegnato non poco.
Abbiamo percorso l'itinerario in tre giorni, dedicando il primo giorno alla logistica lasciando l'auto a Peio e sfruttando un passaggio con la navetta fino al rifugio Berni. Il giorno seguente abbiamo dormito al bivacco Meneghello, dato per sei posti, ma in realtà c'erano solo 4 materassini e già in due si stava stretti. Per fortuna che a causa del meteo brutto siamo stati gli unici ad avventurarsi nella traversata in questo weekend!


           

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