Zinalrothorn 4221 m - Cresta Sud Est     20-21 Settembre 2019 da Zermatt 1608 m (Visp)
difficoltà: AD


Visualizza mappa ingrandita

Lasciare l'auto al parcheggio del Matterhorn Terminal di Tasch e prendere la navetta ferroviaria per Zermatt, 1608 m.

Dalla stazione entrare in paese e dopo qualche centinaio di metri, superata la casa delle guide, svoltare a destra seguendo le indicazioni per la Rothornhutte. Un comodo sentiero sale da subito con buona pendenza prima al rifugio Edelweiss 1961 m e successivamente al Trifthotel 2337 m. Da qui seguire il sentiero fino al laghetto del Triftsee da dove iniza poi la morena che continua fino a raggiungere il rifugio Rothornhutte 3178 m.

Dal rifugio puntare a nord e attraversare il Rothorngletscher ai piedi della parete rocciosa di sinistra, sino ad un canale nevoso; risalirlo fino ad individuare il camino roccioso (II) che permette di superare la parete nel punto più accessibile. Al termine del canale è presente un anello di calata che al ritorno con una corda da 60 m permette di scendere fin quasi alla base del ghiacciaio.
Dal culmine del canale traversiamo verso sinistra, su pietraia e numerosi detriti, per raggiungere l’ampia dorsale ovest. Per mancanza di neve non saliamo direttamente il pendio che porterebbe alla cresta Sud Est, ma restiamo più in basso traversando sempre verso sinistra per prendere successivamente il facile pendio ghiacciato che ci porta sull’esile crestina finale.
La cresta termina sulla parte rocciosa finale della salita a circa 3850 m. Saliamo direttamente la cresta (III-) aggirando a sinistra i passaggi più difficili. Quando la cresta si raddrizza nettamente, attraversiamo a sinistra fino alla base dell'evidente canale che scende dalla forcella del Gabel.
Il canale si presenta molto asciutto e detritico, prendiamo quindi le rocce della sponda sinistra (II+) fino alla sua sommità sulla cresta sud ovest.
Scaliamo direttamente questa cresta (III-) finchè non diventa troppo ripida. Allora attraversiamo verso sinistra mediante uno stretto passaggio tra due rocce e prendiamo la placca Binerplatte che si sale obliquamente da destra verso sinistra fino ad un ancoraggio in prossimità di uno sperone (III, 4 spit).
Risaliamo lo sperone (III, pioli metallici e spit) fino alla cresta vera e propria, poco ripida. La seguiamo integralmente (II) ad eccezione di un primo gendarme che noi superiamo sul lato destro, le relazioni dicono a sinistra, ed una torre che si supera a destra con un passo esposto ma decisamente facilitato da una corda fissa.
Dopo essere scesi qualche metro ad un'ultima forcella, risaliamo un breve tratto di facile cresta raggiungendo la vetta a 4221 m.

Per la discesa disarrampichiamo fino al primo piolo dello spigolo sopra la Binerplatte e poi da qui iniziamo la lunga trafila delle doppie.
Con una corda da 60 m calandosi dall’ultimo piolo riusciamo a saltare facilmente tutta la Binerplatte e a raggiungere l’intaglio tra le due rocce. Poi un paio di doppie per scendere fino alla forcella del canale Gabel. Più lungo e complesso scendere con 3-4 doppie lo stesso canale, traversare poi a sinistra su terreno molto instabile fino a prendere la facile cresta rocciosa di sinistra. Per scenderne l’ultimo pezzo sfruttiamo anche qui un comodo anello di calata che ci riporta direttamente sulla crestina nevosa. Si riscende il pendio nevoso, si riattravera la pietraia verso sinistra e qui inizia la lunga traversata/discesa sempre verso sinistra su terreno costantemente infido e con qualche passaggio di disarrampicata non proprio agevole, fino a raggiungere l’ultimo anello di calata che con una corda da 60 m permette di scendere proprio all’inizio del ghiacciaio. Dove finalmente terminano le dificoltà, ma non il lungo rientro al rifugio e a Zermatt!

Mah che dire, era da tempo che desideravo salire questo 4000, ma non è che sia poi stato un gran divertimento. Forse, anzi abbiamo sbagliato proprio il periodo. Abbiamo infatti trovato ormai un ex-ghiacciaio ed i pendii fino al culmine del Gabel completamente asciutti e detritici, con sassi anche non piccoli che volavano appena sfiorati. Più facile e divertente l’ultima parte di salita con roccia solida ed asciutta. Ma non abbastanza per renderci soddisfatti di questa salita. In queste condizioni decisamente più lunga la discesa rispetto alla salita.
Essenso il rifugio già chiuso, abbiamo dormito nel locale invernale, dotato di gas e stoviglie, ma abbastanza angusto. Anche perché è da 12 posti, mentre eravamo in 13 e quindi ho dormito per terra… Difficoltà anche a reperire l’acqua nelle immediate vicinanze, bisogna scendere sul ghiacciaio.


               

Privacy Policy e Disclaimer