Joderhorn 3036 m - cresta Sud Est
25 Luglio 2020 da stazione funivia Monte Moro 2853 m (Macugnaga)
difficoltà: V°


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Dall’autostrada A 26 per Gravellona Toce, proseguire sino a Piedimulera dove si imbocca la Valle Anzasca raggiungendo Macugnaga. In funivia con due tronconi si sale al Monte Moro.

Uscendo dalla funivia dirigersi a destra (indicazioni per il Rifugio Oberto) e traversare le pietraie sotto il passo di Monte Moro. Abbassarsi su blocchi e pietre lungo la base sud dello Joderhorn per risalire sino alla bocchetta di Staffa, presenza di un paletto in cresta 2799 m. Dalla bocchetta, per una cengia a sinistra della cresta, si raggiunge l'attacco di un diedro.
Per la descrizione della via di arrampicata faccio riferimento alla dettagliata descrizione che si trova nel sito della Scuola di Alpinismo del CAI di Legnano Guido Della Torre .

1. III
traversare a sinistra per cengia orizzontale (spit) e salire un diedro di una decina di metri (1 chiodo di passaggio), fino ad uscirne ad una comoda sosta.

2. IV, V
spostarsi a sinistra e salire per uno stretto caminetto (da proteggere). Proseguire per qualche metro più semplice fino ad un diedro leggermente appoggiato, con una fessura/lama di fondo: chiodi nella fessura o spit a fianco. Salire il diedro fino a raggiungere una nicchia, da cui si esce con difficoltà, stando leggermente a sinistra.

3. III, III+
salire per diedro appoggiato, semplice. Al suo termine traversare a destra fino a prendere un altro diedro (chiodo). Prima del suo termine uscirne a destra (più semplice), salendo su un'ampia terrazza. Leggendo varie relazioni sembrerebbe che esistano anche altre soluzioni per uscire alla terrazza, ma questa ci è sembrata la più logica. Spostarsi a sinistra, andando a sostare su 1 chiodo ed un sasso incastrato (avvolgere con un cordino).

4. IV
con difficile movimento salire su un lastrone. Spostarsi di un paio di metri (spit) e salire per placca fessurata (chiodi) (in alto a sinistra è visibile il cavetto di un friend o dado: ignorare!) uscendo poi a sinistra sullo spigolo (chiodo di passaggio).

5. III partenza atletica, poi per rocce più semplici ad un successivo terrazzo. Sosta possibile su uno spit: il tiro è piuttosto breve, e si può proseguire direttamente con la lunghezza successiva. In questo caso rinviare lungo lo spit o saltarlo.

6. IV salire per fessura ben gradinata: due chiodi. Dopo il secondo chiodo traversare a destra anzichè proseguire direttamente, salire, ed entrare in un diedro. Seguire il diedro, aggirare sulla destra un masso sporgente, risalire poi per massi fino a sostare su due spit da collegare.

7. II, passo di IV+
per rocce semplici si sale sulla cresta, ora orizzontale. Si sale un breve diedro (cordone) ed un breve ma ostico camino: difficile stando all'interno, più semplice rimanendo un po' esterni o, all'inizio, fuori a sinistra. Sosta poco sopra su fettuccia.

8. II, III
ancora per cresta orizzontale e poi per blocchi e diedrini, fino ad una sosta su uno spit.

9. III+
per placca compatta, poi la cresta si abbatte di nuovo. Proseguire fino ad una parete e sostare su massi incastrati (sulla parete il corpo di uno spit, senza piastrina).

10. IV, III+
la parete si presenta compatta, ma solcata da una fessura che parte ad alcuni metri da terra, e sale obliquamente da destra a sinistra e poi da sinistra a destra. Partenza atletica su alcuni gradini, fino a prendere la fessura che si sale facilmente. Ancora più agevole il tratto obliquo da sinistra a destra. Spit. Si prosegue poi dritti. Qui terminano le difficoltà, si aggira a destra un gendarme e si sosta su massi incastrati. Pochi metri più sopra una croce e la vetta.

Bella via d’arrampicata su ottimo granito con gran panorama sul versante est del Monte Rosa. Numerosi passi di 4° e uno di 5° per un’arrampicata divertente su un susseguirsi di gradini e terrazzi. Divertente anche perché l’ha tirata tutta l’amico Giovanni!


       

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