Pizzo Cengalo 3367 m e traversata rifugio Gianetti-Omio
1-2 Agosto 2020 da Bagni di Masino 1170 m (Morbegno)
difficoltà: EE/F

Cengalo
Traversata Gianetti-Omio

Da Colico, percorendo la SS per Sondrio superare Morbegno e svoltare a sinistra per la Val Masino. Risalire interamente la valle sino ai Bagni di Masino dove si parcheggia, 1170 m.

Dal parcheggio seguire la stradina che continua oltre gli edifici delle terme e che dopo un breve tratto nel bosco sbuca presso un ampio prato. Prima del ponte abbandonare il sentiero per il rifugio Omio e deviare a destra per imboccare la mulattiera della val Porcellizzo prima lastricata poi più sconnessa. Il sentiero sale con molti tornanti nel bosco uscendo alle baite di Corte Vecchia 1405 m. Dopo un tratto ancora in lieve pendenza, la salita riprende ripida e con molti tornanti, sino a sbucare sul vasto Piano del Porcellizzo 1899 m, per poi oltrepassare un ponticello in pietra e continuare su una mulattiera al termine della quale si comincia ad intravedere il rifugio. Una nuova valletta e un successivo dosso conducono ai piedi di una liscia placca granitica, risalita la quale, con un’ultimo diagonale verso destra, si giunge al rifugio Gianetti 2534 m.
Dal rifugio si prosegue a destra in mezzacosta, lungo il sentiero che conduce al Rifugio Allievi, per poi abbandonarlo all’altezza di un bivio segnalato con freccia rossa per il Cengalo. Si risale una traccia indicata solo da ometti, per inoltrarsi nel vallone di pietra ai piedi del versante est della Punta Sertori. Si punta al canalino più a sinistra di quelli che conducono alla cresta e lo si risale, per la prima decina di metri grazie ad una corda fissa a penzoloni e poi più facilmente fino al Colle del Cengalo, 3052 m.
Da qui si volge a destra, e tra vari sfasciumi passando sul lato nord si risale la prima elevazione effettuando un breve traverso protetto da catene poco sotto la sua cima. Si prosegue ancora per sfasciumi e roccette verso l’altra elevazione della cresta, che si aggira sul versante sud per una cengia comoda ma molto esposta. Giunti al successivo intaglio, si prosegue per tracce e ometti lungo sfasciumi e facili blocchi di granito fino alla croce della cima, 3367 m.
Dopo esser scesi al rifugio Gianetti ed avervi passato la notte, decidiamo di fare ritorno ai bagni di Masino passando per il rifugio Omio. Seguiamo quindi inizialmente il lungo traverso che sale in falsopiano in direzione del passo del Barbacan, e poi percorriamo il tratto finale, ripido e in alcuni punti esposto, ma attrezzato con le catene, fino a raggiungere il valico a 2600 m.
Dal passo scendiamo il primo ripido pezzo aiutandoci sempre con le catene per poi proseguire sul facile sentiero che ci porta al rifugio Omio 2100 m.
Da qui scendendo per la valle dell’Oro percorriamo il sentiero sempre ben segnalato che in poco più di un’ora raggiunge i bagni di Masino.

Itinerario diviso in due giorni dormendo al rifugio Gianetti, ma che forse sarebbe stato preferibile compiere in senso inverso vista la scarsa qualità della cena e della colazione al Gianetti; ottimo invece il pranzo al rifugio Omio.
Comunque sia, itinerario molto bello, molto piacevoli i sentieri per i due rifugi tra boschi e verdi pascoli, e naturalmente esaltante l’anfiteatro granitico delle cime alla testata delle valli. Solo un pochino deludente la salita al Cengalo per via dei troppi sfasciumi e della scarsa segnaletica per accedere al canalino attrezzato; noi abbiamo infatti probabilmente sbagliato l’avvicinamento facendo qualche ravanata di troppo sulle placconate sottostanti.


                   

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