Cima Mutta 2135 m e sentiero dell’Arte
18 Febbraio 2024 da Cā di Janzo 1354 m (Valsesia)
difficoltā: E

Da Riva Valdobbia salire a Cā di Janzo e parcheggiare prima dell'inizio del paese lungo il lato destro della strada, 1354 m.

Imbocchiamo il sentiero 210 che sale sulla destra del torrente, attraverso il bosco ,superiamo il bivio che porta ad Oro e proseguiamo tenendoci sulla destra. Dopo alcuni tornanti, il bosco si apre sui verdi prati che anticipano l'antica frazione Walser di Selveglio 1550 m.
Superiamo le prime abitazioni ed arrivati ad un bivio svoltiamo nuovamente a destra, puntando verso i boschi soprastanti. Dopo un primo tratto erboso frammisto a gradoni di pietra, il sentiero si immette in un bel bosco di larici, e dolcemente ci porta fino all’Alpe Poesi 1715 m.
Dopo circa 20 minuti di cammino, incastonata tra verdi prati, scorgiamo l'Alpe Piane 1832 m, il sentiero gira intorno alle baite e con un ampio arco si dirige in direzione del ripetitore posizionato a destra di Cima Mutta.
Proseguiamo tra pietraie e pendii erbosi per circa un’altra ora di cammino. Con gli ultimi ripidi strappi guadagnamo finalmente l'apice di Cima Mutta 2135 m.
Dalla vetta proviamo a percorrere la cresta, che culmina con il Corno d'Otro, fino ad un ripetitore. Il percorso non presenta grossi problemi tranne che in due punti esposti dove bisogna usare anche le mani. Raggiunto il ripetitore a quota 2240 m, constatato da vicino che il percorso per il Corno d'Otro č tutt'altro che semplice scendiamo per il ripido canale erboso nei pressi del ripetitore che ci riporta sul sentiero di salita alla quota di circa 1910 m.
Ritornati a Selveglio traversiamo verso destra tra le case raggiungendo il sentiero/mulattiera che passa inizialmente dalla Cappella di San Defendente e che con percorso leggermente ondulato raggiunge la bella Frazione Oro 1500 m e d in seguito l’abitato di Ca' Vescovo 1466 m.
Lasciata la frazione alle nostre spalle, tra pascoli e boschi di betulle raggiungiamo la frazione di Rabernardo 1453 m, la frazione pių grande dove si trova anche il Museo Etnografico. L’intineraio ora prosegue tra boschi di frassini e dolci prati, verso Canbiaveto e Piane, fino a scendere su comoda mulattiera a Peccia 1449 m . Continuando a salire, su di un dosso troviamo la Chiesa di San Grato con un alto campanile, dove termina il nostro percorso.
Il ritorno si svolge attraverso le frazioni "basse", percorrendo la sterrata che porta a Sant'Antonio 1380 m e poi il pezzo di strada asfaltata che attraversa Cā Verno, Cā Morca e Cā Piacentino fino a giungere a Cā di Janzo.

Una cima di per sč insignificante se non fosse che rappresenta l'inizio della lunga cresta per il Corno Bianco e per il panorama sul Rosa, sul Tagliaferro, su Alagna Valsesia, Riva Valdobbia e la meravigliosa Val d'Otro!!!


               

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