PRANAYAMA

1. Resa stabile la postura, lo Yogi nutrendosi in modo equilibrato e salutare dovrebbe praticare Pranayama secondo gli insegnamenti del suo guru.

2. Se il respiro è irregolare, la mente è agitata. Controllando la respirazione lo Yogi stabilizza la propria mente.

3. Finchè il respiro rimane all’interno del corpo c’è la vita. Quando non scorre più all’interno del corpo sopraggiunge la morte. E’ quindi necessario praticare il Pranayama.

4. Se le nadi non vengono purificate il respiro non può passare attraverso sushumna. Ed allora lo yogi non ottiene nulla, non può raggiungere lo stato di profonda concentrazione (unmani avastha).

5. Solo quando le nadi vengono pulite lo Yogi può avere successo nella pratica del Pranayama.

6. E’ quindi necessario praticare con una mente sattvica ovvero con una mente pura, tranquilla, libera da pensieri negativi.

7. Sedendo in padmasana lo yogi deve inspirare PURAKA attraverso la narice sinistra, (chandra, la luna) trattenere il respiro secondo la propria capacità KUMBHAKA ed espirare RECHAKA attraverso la narice destra (surya, il sole).

8. Allora inspirando lentamente attraverso surya si pratica poi ancora kumbhaka e di nuovo si espira lentamente attraverso chandra.

9. Inalare allora dalla narice da cui si è espirato e dopo aver trattenuto il respiro fin quando è possibile, espirare attraverso l’altra narice, sempre lentamente e senza sforzo.

10. Se si inspira da ida nadi si espira da pingala nadi. Se si inspira da pingala nadi si espira da ida nadi, sempre dopo aver trattenuto il respiro (kumbhaka) per quanto tempo è possibile. Lo yogi purifica le nadi se pratica in questo modo per almeno tre mesi e se si è perfezionato negli yama, se quindi la sua mente si è stabilizzata in uno stato sattvico.

11. Kumbhaka deve essere praticato in modo graduale, quattro volte al giorno (al mattino, a mezzogiorno, alla sera, a mezzanotte) per 80 volte ad ogni pratica e quindi per 320 volte al giorno.

12. La pratica all’inizio porta alla sudorazione, poi il corpo trema ed alla fine quando il prana scorre in sushumna la mente si stabilizza.

13. Quando il corpo inizia a sudare esso deve essere massaggiato, così si fortifica.

14. Nella fase iniziale della pratica è utile nutrirsi di latte e burro chiarificato, poi questi alimenti non sono più indispensabili.

15. E’ necessario praticare in modo graduale altrimenti pranayama può divenire dannoso.

16. Quando il pranayama è praticato in modo corretto esso cura ogni malattia altrimenti le può causare.

17. Una pratica errata causa tosse, asma, dolore alla testa, agli occhi, alle orecchie

18. L’espirazione non deve essere forzata e l’inspirazione deve essere calma e fatta con attenzione. Quando la ritenzione è eseguita in modo corretto si raggiunge il successo.

19. Quando le nadi si liberano dalle impurezze, il corpo diviene luminoso e brillante

20. Rimuovendo le impurezze, l’aria può essere trattenuta più a lungo, viene attivato il fuoco gastrico, può essere udito il suono divino ed il corpo acquista la salute.

21. Chi è di costituzione debole dovrebbe prima praticare gli SHATKARMA, i sei kriya

22. Gli shatkarma sono: Dhauti, Basti, Neti, Trataka, Nauti e Kapala Bhati.

23. Essi purificano il corpo e producono risultati meravigliosi. Sono tenuti nella massima considerazione dagli yogi migliori e dovrebbero essere tenuti nascosti.

24. Ingerire lentamente una striscia di tessuto bagnata con acqua tiepida ed estrarla secondo le istruzioni del guru. Questa tecnica è chiamata DHAUTI KARMA.

25. Senza alcun dubbio essa cura la tosse, l’asma, le malattie della milza, del pancreas.

26. Piegare le ginocchia ed infilare un tubicino nell’ano, aspirare l’acqua contraendo l’ano ed espellerla. Questo lavaggio è chiamato BASTI KARMA.

27. Esso cura la milza, il fegato ed il pancreas.

28. Rende la mente calma ed il corpo forte.

29. Infilare un cordino in una narice ed estrarlo dalla bocca, questo è NETI KARMA.

30. Neti purifica il cervello e dona la vista divina. Distrugge tutti i disordini dell’area cervicale e scapolare.

31. Con la mente calma e concentrata fissare un oggetto senza sbattere le sopraciglia, fino a quando gli occhi non iniziano a lacrimare. Questo è TRATAKA.

32-34. Espirando profondamente piegarsi in avanti appoggiando le mani alle cosce. Tirare in dentro i muscoli addominali ed alzare contemporaneamente le spalle. Stringere la muscolatura addominale a destra e poi a sinistra. Questo è NAULI KARMA, che stimola il fuoco gastrico ed elimina ogni malattia.

35. Quando si inspira e si espira velocemente, come il mantice di un fabbro, si esegue KAPALA BHATI, che prosciuga qualsiasi disturbo causato da un eccesso di flegma.

36. Pranayama porta facilmente al successo quando è eseguito dopo aver praticato i sei kriya.

37. Secondo alcuni insegnanti è sufficiente Pranayama per eliminare ogni impurezza

39. Brahma e le altre divinità hanno sempre praticato Pranayama ed attraverso di esso hanno vinto la paura della morte. Quindi pranayama va praticato regolarmente.

40. Fino a quando il respiro è trattenuto nel corpo, la mente non è disturbata, lo sguardo fisso tra le sopraciglia, allora non vi può essere paura della morte.

41. Quando si purificano le Nadi mediando l’esatto controllo del prana, allora esso scorre liberamente in Sushumna.

42. Quando il prana scorre nel canale centrale allora la mente diviene stabile. Si raggiunge lo stato di Manomani.

43. Questo stadio è ottenuto tramite la pratica di diversi Kumbhaka.

44. Ci sono otto diversi tipi di Kumbhakas: Surya Bhedan, Ujjayi, Sitkari, Sitali, Bhastrika, Bhramari, Murchha e Plavini.

45. Al termine dell’inspirazione (Puraka), si dovrebbe praticare Jalandhara Bandha (mento verso il petto e addome ritirato), mentre al termine del trattenimento del respiro (Kumbhaka) ed all’inizio dell’espirazione (Rechaka), si dovrebbe praticare Uddiyana Bandhas (contrazione dell’addome).

46. Quando si praticano contemporaneamente Jalandhara Bandha (contrazione della gola) e Mula-Bandha (contrazione del’ano) il respiro fluisce attraverso sushumna guidato dalla pressione nell’addome.

47. Facendo salire Apana Vayu e portando Prana Vayu giù dalla gola, lo Yogi si libera dalla vecchiaia e diviene più giovane.

48. Assumendo una qualsiasi postura comoda, lo Yogi deve inspirare lentamente attraverso la narice destra.

49. Trattenere il respiro fino a quando ci si sente ricolmi di prana dalla testa ai piedi e farlo uscire lentamente attraverso la narice sinistra. E ripetere alternando le narici.

50. Questo è SURYA BHEDANA che pulisce i seni frontali.

51. Inspirare profondamente tenendo chiusa la laringe, in modo tale che l’aria entri toccando l'adalla gola al petto, in questo modo si produce un suono.

52. Trattenere il respiro ed espirare attraverso la narice sinistra. Proseguire inspirando dalla sinistra ed espirando dalla destra e così via.

53. Questo è UJJAYI e può essere praticato anche camminando o da seduti e previene ogni malattia.

54. Inspirare attraverso la bocca tenendo la lingua tra le labbra. Dopo aver trattenuto il respiro espirare attraverso il naso. Questo è SITKARI che porta il praticante a divenire simile ad una divinità di bellezza ed amore.

55. E’ amato da tutte le Yogine e non è soggetto alla fame, alla sete, al sonno, alla pigrizia

57. Eseguire Sitkari tenendo la lingua un poco più fuori dalle labbra, questo è SITALI.

58. Sitali Kumbhaka cura le coliche, la febbre, i disturbi alla milza ed al fegato. Fa passare la fame e la sete.

59. Padma asana consiste nell’incrociare i piedi e porli sulle cosce. Essa distrugge tutti i mali.

60. In Padma asana tenere il corpo diritto e respirare dal naso.

61. Inspirare con forza e portare l’aria nel cuore, facendo rumore e toccando con essa la gola, il petto, la testa.

62. Espirare ed inspirare come prima, ancora ed ancora, come il mantice di un fabbro.

63. Quando si è stanchi espirare con la narice destra. Questo è BHASTRIKA KUMBHAKA.

64. L’aria deve essere inspirata dalla narice destra, chiudendo la sinistra con il pollice e terminata l’inspirazione si deve chiudere anche la destra con il quarto dito, trattendendo il respiro.

65. Si espira con Ida (la narice sinistra). Questa tecnica aumenta il fuoco gastrico.

66. Essa risveglia Kundalini e purifica le nadi.

67. Bhastrika distrugge i tre nodi del corpo: Brahma granthi (nel petto), Visnu granthi (nella gola), e Rudra granthi (tra le sopraciglia).

68. Durante l’inspirazione e l’espirazione emettere un suono simile a quello di un ape. Questa pratica detta BRAHMARI produce uno stato simile a quello dell’estasi.

69. Al termine di Puraka eseguire Jalandhar Bandha. Espirare lentamente, questo è MURCHHA. Esso consente alla mente di espandersi.

70. Quando si riempie il corpo d’aria, esso galleggia come una foglia di loto. Questo è PLAVINI KUMBHAKA.

71. Pranayama è di tre tipi: Puraka, Rechaka e Kumhaka. Se non si considerano Puraka e Rechaka è di due tipi: Sahita e Kevala.

72. Ci si deve esercitare in Sahita fino a quando non si è raggiunto il successo in Kevala, che consiste nel trattenere l’aria con facilità, senza Rechaka e Puraka.

73. Quando si esegue KEVALA PRANAYAMA con successo senza Rechaka e Puraka, allora esso è chiamato Kevala Kumbhaka.

74. Non c’è nulla nel mondo che non possa essere ottenuto con facilità da chi è capace di trattenre l’aria a piacere per mezzo di Kevala Kumbhaka.

75. Così conquista il Raja Yoga. Kundalini si risveglia per mezzo di Kumbhaka e tramite il suo risveglio, Susumna si libera dalle impurità.

76. Non si può avere successo nel Raja Yoga senza l’Hatha Yoga, e nessun successo in Hatha Yoga senza Raja Yoga. Quindi devono essere praticati entrambi fino a quando non si è raggiunto il successo.

77. Al termine di Kumbhaka bisogna ritirare la mente da ogni oggetto. Facendo questo regolarmente si ottiene il successo nel Raja Yoga.

78. I segni del successo nell’Hatha Yoga sono: un corpo luminoso, una voce armoniosa, la percezione del suono interno, uno sguardo limpido, l’aumento dell’appetito, la purificazione delle Nadi.