SAMADHI

1. Omaggio al Guru, il dispensatore della felicità a tutti, che appare come Nada (suono), Vindu (principio intelligente) e Kali (luce). Chi gli è devoto ottiene la più alta benedizione.

2. Ora descriverò un metodo per ottenere il SAMADHI che distrugge la morte, è il metodo per donare la felicità e congiungersi a Brahman.

3-4. Raja Yoga, Samadhi, Unmani, Manonmani, Amaratwa, Laya, Tatwa, Sunya, Asunya, Parama Pada, Amanasska, Adwaitama, Niralamba, Niranjana, Jiwana Mukti, Sahaja e Turya, sono tutti dei sinonimi.

5. Come il sale dissolto nell’acqua diviene uno solo con l’acqua, così nel Samadhi accade l’unificazione dell’Atma con la mente.

6. Quando il respiro si calma e la mente si assorbe, allora nella loro unificazione sorge il Samadhi.

7. Quando Jivatman (il sé individuale, la materia) e Paramatman (il sé divino, l’assoluto, l’energia) si unificano e quando tutti i Samkalpa si estinguono si genera il Samadhi.

8. Chi riconosce la vera grandezza del Raja Yoga attraverso la grazia del guru può raggiungere la liberazione e le Siddhi.

9. Senza l’indifferenza per le cose del mondo, l’ottenimento del Samadhi è impossibile. (Solo quando diveniamo indifferenti alle cose del mondo, ad una visione meramente intellettuale, allora ci possiamo aprire maggiormente al mondo dell’esperienza, al mondo spirituale)

10. Quando si è risvegliata Kundalini, per mezzo della pratica degli Asana, dei Kumbhaka e dei Mudra allora il Prana si unifica a Sunya (la vacuità, la completa apertura).

11. Lo Yogi che ha risvegliato Sakti ed ha rinunciato a tutte le azioni, ottiene il Samadhi senza alcuno sforzo.

12. Quando il Prana fluisce in Susumna, e la mente è in Sunya, allora lo Yogi è libero dagli effetti del Karma.

13. O tu che hai raggiunto il Samadhi, io ti saluto! Anche la morte tu hai conquistato.

14. Quando la mente è calma ed il Prana fluisce in Susumna allora si conseguono anche le straordinarie capacità di Amaroli, Vayoli e Sahojoli.

15. La conoscenza può essere ottenuta solo da chi riesca a sospendere l’attività del Prana e della mente.

16. Chi ha compreso come far fluire il Prana in Susumna dovrebbe con calma far risalire Kundalini fino alla corona della testa (Brahmarandhra).

17. Il sole e la luna scandiscono il passare del tempo, con il giorno e la notte. Quando il prana si equilibria in Susumna e non scorre più in Ida e in Pingala si sconfigge la morte.

18. Nel corpo ci sono 72.000 Nadi; tra queste solo Susumna, che ha in essa Sambhavi Sakti è l'unica veramente importante.

19. Chi ha risvegliato Kkundalini ed ha il controllo sul Prana deve far entrare il Vayu in Susumna.

20. Il Prana, fluendo attraverso Susumna, porta alla condizione di Manomani; tutte le altre pratiche sono superflue per lo Yogi.

21. Chi è in grado di controllare il respiro può controllare anche la mente; così come chi ha controllato la mente ha raggiunto anche il controllo del respiro.

22. Due sono le cause dell’instabilità della mente: Vasana (i desideri) e Prana (il respiro). Controllandone una si controlla anche l’altra.

23. Il respiro si calma quando la mente si assorbe, la mente si assorbe quando il respiro viene calmato.

24. La mente ed il respiro sono uniti strettamente come il latte e l’acqua. La mente si attiva con l’attivarsi del respiro, ed il respiro si muove con il muoversi della mente.

25. Se si sospende il respiro si sospende anche la mente, se si ferma la mente si ferma pure il respiro. Quando sono presenti, gli Indriya (i sensi) mantengono le loro funzioni, quando divengono latenti subentra Moksa (la liberazione).

26. Per sua natura la mente è in continuo movimento, come il mercurio; non c’è nulla al mondo che non possa essere ottenuto quando essa diventi stabile.

27. O Parvati! Se si stabilizzano la mente ed il respiro, allora si sconfigge ogni malattia, l’uomo morto può tornare in vita.

28. Il respiro diviene calmo quando si calma la mente. In questo modo Sattva si stabilizza nel corpo.

29. La mente è la maestra dei sensi, ed il respiro il maestro della mente. A sua volta il respiro è subordinato a Laya (l’asorbimento), e Laya dipende dai Nada.

30. LAYA è ciò che è chiamato Moksa; quando la mente si assorbe si sperimenta una sorta di estasi.

31. Tramite la sospensione del respiro e l’annullamento dei sensi, quando la mente si libera da ogni attività e rimane immutabile, allora lo Yogi raggiunge lo stato di Laya.

32. Quando si distruggono i pensieri e le attività, allora si produce lo stato di Laya; descriverlo è al di là delle capacità delle parole, è conosciuto dalla sola esperienza personale.

33. Spesso si parla di Laya; ma cosa è in realtà? Laya accade quando i Vasana (desideri) non entrano più a far parte dell’esistenza, quando si vede la realtà per quello che è.

34. I Veda e i Sastra sono come delle prostitute. Solo Sambhavi Mudra è meritevole di rispetto.

35. Concentrandosi all’interno su Brahman, tenere gli occhi concentrati su un oggetto esterno senza muoverli, questo è chiamato SAMBHAVI MUDRA, tenuto nascosto nei Veda e nei Sastra.

36. Quando lo Yogi rimane concentrato all’interno su Brahman, tenendo la mente ed il prana assorti, e la vista ben ferma, come se vedesse ogni cosa e nulla allo stesso tempo, questo è chiamato Sambhavi Mudra, insegnato tramite la grazia di un guru.

37. SHAMBAVI e KHECHARI MUDRA sono differenti per il loro punto di concentrazione, sul cuore per Sambhavi e tra le sopraciglia per Khechari. Ma entrambi portano alla stato di beatitudine della consapevolezza concentrata.

38. Fissare lo sguardo sulla luce che si emana dalla punta del naso innalzando un po’ le sopaciglia, e tenere la mente in Sambhavi Mudra (concentrarsi su Brahma, ma guardare apparentemente all’esterno).

39. Alcuni sono devoti ai Veda, altri a Nigama, mentre altri si interessano alla logica, ma nessuno conosce il valore di questo mudra, che rende capaci di attraversare l’oceano dell’esistenza.

40. Con la mente ben ferma e gli occhi mezzi chiusi, fissare la punta del naso, fermando Ida e Pingala senza sbattere gli occhi. Chi riesce a vedere la luce che è il tutto, il seme, il grande Tatwama, conosce la realtà suprema. A cosa servono altre parole?

41. E’ necessario meditare su Atman quando si è posto sotto controllo Ida e Pingala.

42-48. Quando il Prana fluisce liberamente in Susumna, tra Ida e Pingala, allora Khechari Mudra viene realizzato con successo. La mente si assorbe e si raggiunge lo stato di Turya dove la morte non può entrare.

49. La mente si libera e si diviene simili ad un punto nello spazio circondato e riempito dalll’etere.

50. Così come l’aria rimane immobile dentro e fuori il corpo, così il respiro e la mente si stabilizzano.

51. Praticando in questo modo, notte e giorno, il respiro è messo sotto controllo e con l’aumentare della pratica, la mente diviene calma e stabile.

52. Colmando il corpo dalla testa ai piedi di Amrita (che trasuda dalla luna) si ottiene Mahakaya (grande forza ed energia).

53. Riponi la mente in Kundalini (la Shakti, il potere manifestante della natura) e la Shakti nella mente, attraverso la meditazione, allora la mente e la Shakti si unificano. Ascolta la mente con l’orecchio nel cuore ed otterrai il Samadhi.

54. Tieni l’Atma nel Brahma ed il Brahma nell’Atma. Avendo pervaso tutto con Brahma non pensare a nient altro.

55. Si deve divenire vuoti all’interno e vuoti all’esterno, come un vaso nello spazio. Pieni dentro e pieni fuori, come un’anfora nell’oceano.

56. Abbandona ogni pensiero sia sul mondo interno che esterno.

57. L’intero mondo è solo una creazione del pensiero. Eliminando ogni pensiero si ottiene la pace.

58. Come la canfora scompare nel fuoco ed il sale nell’acqua, così la mente concentrata sull’Atma diviene una cosa sola con essa.

59. Quando l’oggetto di conoscenza e chi conosce si assorbono l’uno nell’altro, allora non esiste più la dualità.

60-63. Tutto l’universo è una creazione della mente. Nel Samadhi non esiste la dualità, ma solo l’unità.

64. Ora descriverò la pratica di ANAHATA NADA (l’ascolto del suono interno), come è stata insegnata da Goraksa Natha, per il beneficio di coloro che non riescono a realizzare la verità, questo è un metodo gradito anche a coloro che non hanno studiato.

65. La pratica di Nada è la migliore tra tutte, infatti è più facile avere a che fare con il suono che con le immagini. E’ più facile produrre il suono interno che la luce interiore.

66. Sedendo in Siddhasana ed assumendo Sambhavi Mudra, lo Yogi con la mente assorta ascolta il suono interno con l’orecchio del cuore.

67. Chiudi le orecchie, il naso, gli occhi ed allora udirai distintamente un suono in Susumna, che è stata purificata dal Pranayama.

68. Tutte le pratiche yoga si ompongono di quattro stadi: Arambha (l’introduzione), Ghata (la transizione), Parichaya (l’ottenimento), Nispatti (la perfezione).

69. Nel primo stadio (Arambhavastha) quando il chakra del cuore (brahma granthi) è aperto, allora si sperimenta una sorta di felicità nel cuore e un suono di beatitudine è avvertito nel corpo.

70. Il corpo dello Yogi emana un profumo divino.

71. Nel secondo stadio, il prana e nada divengono una cosa sola, la quale inizia a muoversi nel canale centrale. Le asana diventano ora efficaci e ben salde. Lo Yogi diviene saggio come un dio.

72. In tal modo si apre il chakra della gola, ci avvolge un’esperienza di piacere ed un suono simile a quello di un timpano risuona nella vacuità della gola.

73. Nel terzo stadio si percepisce un suono simile a quello di un tamburo nello spazio tra le sopraciglia. La vibrazione entra in Susumna, la sede di tutte le Siddhi.

74. Avendo superato le limitazioni della mente, si viene inondati dall’estasi che è libera da ogni costrizione.

75. Nel quarto stadio si apre Rudra granthi, l’aria entra nello spazio tra le sopraciglia e si percepisce un suono divino come quello di un flauto.

76. Quando la mente diviene centrata, si realizza il Raja-Yoga. Lo Yogi diviene il creatore ed il distruttore dell’universo, come Dio.

77. In questo modo si realizza una felicità eterna. Non ha importanza se non si ottiene la lberazione. Mediante l’assorbimento in Brama si conquista la felicità e questo ottenimento è il Raja Yoga.

78. Coloro che non conoscono il Raja Yoga e praticano soltanto l’Hatha Yoga sprecano le loro energie inutilmente.

79. La meditazione nello spazio tra le sopraciglia è il metodo migliore per ottenere il Samadhi. Per le persone di scarso intelletto è un metodo molto semplice per ottenere il Raja Yoga. Lo stato di dissoluzione (Laya) prodotto dal suono interno (Nada) dona immediatamente l’esperienza dei poteri spirituali.

80. La felicità che si genera nel cuore degli Yogi che hanno raggiunto il Samadhi (l’unità con il tutto) per mezzo dell’attenzione sul suono interno è al di là di ogni descrizione.

81. Il suono che è avvertito quando si chiudono le orecchie con le dita, dovrebbe essere ascoltato attentamente finchè la mente non si stabilizza in esso.

82. Praticando questo nada tutti gli altri suoni esterni vengono annullati. Lo Yogi diviene felice superando ogni distrazione entro quindici giorni.

83-85. All’inizio della pratica, si avvertono diversi suoni forti; ma con il progredire della pratica essi diventano sempre più sottili. Tutti questi suoni vengono uditi come se fossero prodotti all’interno del corpo.

86. Pur udendo i suoni forti è necessario concentrarsi su quelli sottili.

87. Ci si può anche concentrare alternativamente sui suoni sottili e su quelli forti, ma non bisogna mai permettere alla mente di distrarsi sugli oggetti esterni.

88. Ogni volta che la mente si attacca a qualcosa si stabilizza; e si assorbe in essa.

89. Proprio come un’ape, che quando si nutre del nettare di un fiore non è più distratta dal suo profumo, così la mente quando è assorta nel suono, si dimentica dei piaceri legati ai sensi.

90. Anahata nada può effettivamente controllare la mente, altrimenti, simile ad un elefante, è abituata a vagare nei giardini dei piaceri.

91. La mente catturata dal potere di nada, abbandona ogni sua attività; e come un uccello con le ali legate si acquieta immediatamente.

92. Chi desidera la maestria nello Yoga, deve praticare l’ascolto di Anahata nada, con la mente concentrata e libera da ogni preoccupazione.

93. Nada è il laccio per catturare la mente; e quando viene catturata come un cervo può pure venire uccisa.

94. Nada, per i nostri pensieri, è come un catenaccio su una porta che impedisce al cavallo d’uscire. Lo Yogi deve praticare con costanza l’ascolto del suono interno.

95. Tramite Nada la mente si stabilizza e si unisce a Brahman che tutto pervade.

96. La mente perde la sua caratteristica di essere curiosa e si concentra su qualcosa di interno di più importante.

97. Il fuoco bruciando la legna si estingue quano la legna è stata tutta consumata; così la mente lavorando con nada si dissolve con esso.

98. La mente è come un cervo che quando ascoltando le campane diviene immobile permette all’arciere di avere facilmente il sopravvento.

99. L’assoluta consapevolezza riconosce il suono Anahata nel cuore, mentre la mente si unifica alla consapevolezza assoluta.

100. Fino a quando si sente il suono solo con l’orecchio fisico allora esiste il concetto di spazio (akasa). Nella dimensione del senza suono Atman e Brahman si unificano (Paramatmana).

101. Qualsiasi cosa venga udita sotto forma di nada è il potere della natura (Sakti). La dissoluzione dei pensieri è al di là di ogni forna, è lo stato divino (Parameswara).

102. Tutte le pratiche dell’Hatha hanno lo scopo di raggiungere il Raja-Yoga; chi è ben stabilito nel Raja-Yoga comprende il significato della morte .

103-105. La pratica di Nada permette di cancellare ogni peccato e la mente divine priva di ogni colorazione.

106. Non c’è alcun dubbio che un simile Yogi si liberi da ogni preoccupazione.

107. Non è legato da nessuna azione, non teme la morte, non può essere sopraffatto da nessuno.

108-110. Lo Yogi, sperimentato Samadhi non è più influenzato dai rumori, dagli odori, dal tatto, dal calore, dal dolore o dal piacere e neppure dalla consapevolezza del proprio sè. La sua mente è libera da ogni influenza esterna.

111. Sebbene sveglio sembra che stia dormendo e non si nota neppure che stia respirando.

112. Nessuno lo può uccidere o avere il controllo su di lui. Nulla lo influenza.

113. Fino a quando il Prana non è fluito in Susumna e la mente non si è unificata a Brahma in una meditazione senza alcuno sforzo, i discorsi sulla conoscenza e sulla saggezza rappresentano solo le vane parole di un uomo folle.