Testa del Rutor 3486 m dalla Valgrisenche
15-16 Ottobre 2022 da Bonne 1800 m (Valgrisenche)
difficoltà: PD-

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Dopo Valgrisenche seguire le indicazioni per la frazione Bonne, superarla e percorrere la strada che costeggia il lago artificiale per quasi 1 km fino a vedere la partenza della sterrata per il rifugio degli Angeli. Parcheggiare poco oltre in uno slargo (alcuni posti), 1800 m.

Seguire il sentiero nr.16 che con una comoda ed ampia poderale sale fino all’alpeggio Arp Vieille, 2270 m. Possibilità di utilizzare le scorciatoie sempre ben indicate da frecce gialle per tagliare i tornanti.
Da qui si giunge su di un pianoro e tenendo la destra ci si immette in una mulattiera che incomincia a salire in un modo più deciso lungo la parete rocciosa. Raggiunto il colle si scende a destra per circa 100 m fino a raggiungere il bel locale invernale del Rifugio degli Angeli, 2916 m. Nel rifugio ci sono una quindicina di posti letto, numerose coperte, corrente elettrica ma niente gas.

La mattina seguente decidiamo di prendercela comoda e di puntare la sveglia alle 7. Usciamo quindi mentre il sole sta già illuminando la parete est della Testa del Rutor. Dal rifugio la copertura nevosa è continua ma non ancora così alta da nascondere i numerosi ometti che indicano l’itinerario. Li seguiamo quindi fedelmente percorrendo una successione di traversi in direzione nord ovest guadagnando lentamente quota fino alla base di quello che rimane del ghiacciaio del Morion.
A questo punto la via normale prevede di proseguire sempre verso ovest superando una fascia rocciosa per riprendere ancora il ghiacciaio e da questo puntare in direzione nord verso l’evidente e ampio canale che porta al Colle del Rutor, dove si trova il nuovo bivacco Edoardo Camardella che ha preso il posto della vecchia Capanna Deffeyes.
Messo piede sul ghiacciaio e viste alcune lingue di neve che scendono dalle vicinanze della madonnina di vetta, decidiamo invece di proseguire a sinistra in direzione della base della parete est del Rutor. Prendiamo un canale che sale via via più ripido e che pensiamo possa arivare sulla cresta a poca distanza dalla vetta, ma ad una sessantina di metri dalla cima la neve è interrotta da qualche saltino di roccia. Non conoscendo le difficoltà che potremmo incontrare successivamente, preferiamo quindi scendere e ritornare al ghiacciaio. Lo traversiamo mantenendoci più alti rispetto la via normale fino ad incrociare un canalone che scende dalla cresta ad un centinaio di metri dalla cima. Lo risaliamo su pendenze sui 40-45° e con un breve tratto più ripido finale usciamo in cresta e da qui in una decina di minuti per il facile crestone di sinistra siamo alla madonnina di vetta della Testa del Rutor, 3468 m.
Per la discesa seguiamo fedelmente la via normale che scende al colle 3373 m, e poi per un pendio-canale fino al sottostante ghiacciaio. Seguendo ora sempre gli ometti, con un lungo percorso raggiungiamo il rifugio quando ormai sono già le 15!

Bellissima salita sfruttando un buon innevamento dal rifugio alla vetta e l’ottimo rigelo di metà ottobre, ma con delle temperature ancora molto piacevoli!
Con la perfetta compagnia di Gil e Stefano!


               

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