Lauteraarhorn 4042 m – Canale Sud
22-23-24 Agosto 2023 da Ospizio di Grimsel 1830 m (Grimsel Pass)
difficoltà: AD

Aarbiwak
Lauteraarhorn

Dal Passo del Sempione scendere a Briga e risalire la strada per il Passo del Furka attraversando alcuni caratteristici paesini tra cui la bellissima Munster. Raggiunta la frazione di Gletsch abbandonare la strada per il Furka e svoltare a sinistra in direzione del Passo di Grimsel. Dal Passo scendere di un centinaio di metri e risalire brevemente all’Ospizio dove si può lasciare l’auto in un comodo parcheggio anche coperto, 1980 m.

Lasciamo l’auto al parcheggio dell’Ospizio ma ci accorgiamo che l’accesso alla diga è sbarrato a causa dei lavori. Anzichè riprendere l’auto e scendere a valle fino ad un parcheggio un centinaio di metri sotto il passo, scendiamo a piedi non realizzando che poi dovremo aggiungere questa risalita al ritorno…
Scesi comunque sotto la diga risaliamo un faticoso sentiero gradinato che ci riporta all’altezza della diga (ma dalla parte opposta a dove abbiamo lasciato l’auto…)
Attraversata la galleria, inizia il lunghissimo sentiero che costeggia tutto il lago con un continuo saliscendi tra gradini e placche di granito.
Giunti alla fine del lago si raggiunge un grosso omettone e si continua ancora su comodo sentiero fino ad abbandonare dopo un paio di chilometri, alla quota di circa 1950 m, il sentiero ben marcato di destra per la Lauteraarhorn-hutte per prendere le tracce che conducono verso il ghiacciaio.
Con percorso più complicato mettiamo piede sull'enorme Unteraar gletscher e cercando di rimanere sulla morena centrale procediamo lungamente sin quando la morena stessa diviene più difficile da percorrere. Scendiamo quindi a sinistra sul Finsteraarhorn gletscher e rimanendo piuttosto sulla destra iniziamo a trovare i paletti segnavia, che conducono alla confluenza con lo Strahlegg gletscher, che risaliamo per un tratto prima di uscirne sulla destra verso il ben visibile Aarbiwak 2731 m. Con un ultimo tratto di ripido sentiero su sfasciumi raggiungiamo il bivacco dove passiamo la notte con una coppia di milanesi che il giorno seguente ci faranno compagnia fino alla base del canale per poi rinunciare alla salita alla vetta.

Il mattino seguente alle 4.15 dal bivacco ridiscendiamo sullo Strahlegg gletscher e lo risaliamo per 3.5 km, sino a quota 3000 metri circa, dove individuiamo sulla destra una evidente cascata (la terza che si incontra lungo il ghiacciaio). La risaliamo sul lato destro su terreno friabile e la attraversiamo in un punto con poca acqua per spostarci su delle facili rocce con buoni appigli che iniziamo a risalire. Un cartello stradale blu con freccia indica la salita più a sinistra, ma su rocce apparentemente più levigate e ripide. Saliamo quindi più a destra tra rocce facili e qualche sfasciume fino ad incontrare il canale che più in alto è ancora innevato.
Su neve ancora ben compatta, nonostante le temperature elevate, lo risalimo per 150 m fin dove termina la neve ed inizia un brutto sfasciume. Con un complicato traverso sulla sinistra raggiungiamo un’altra lingua di neve che possiamo però seguire solo per un altro centinaio di metri perché è interrrotta da un tratto di sfasciume pericoloso. Ci spostiamo quindi completamente a sinistra per raggiungere il costolone roccioso che con qualche rado ometto, tracce di sentiero, roccia a tratti buona e diversi sassi instabili ci porta all’uscita in cresta poco a sinistra del colle dove termina il canale a 3915 m.
Raggiunta la cresta, risaliamo il primo torrione e sfruttando il cordino in loco ci caliamo brevemente sulla destra, più facile rispetto a sinistra anche se si fa fatica a recuperare la corda. Infatti la lasciamo per poi risalirlo al ritorno. Il torrione è comunque facilmente evitabile a sinistra. Proseguiamo per la cresta rimanendo sulla destra per aggirare i primi passaggi su placche compatte, poi proseguiamo facilmente sul filo per roccia molto compatta con passagi di II a volte con buona esposizione. Dalla vetta a 4042 m un panorama ovunque meraviglioso!
Per la discesa ripercorriamo tutta la cresta, risaliamo il torrione di III+, con ottime prese sul lato sinistro e prima del colle scendiamo per tutta la costola rocciosa evitando il canale nevoso ormai interessato da diverse scariche di neve e sassi.
Abbandoniamo la roccia solo quando raggiungiamo l’inizio del grosso nevaio che scendiamo faccia a monte con ramponi e picozza per un centinaio di metri. Riattraversiamo quindi la cascata e scesi per il canalino sfasciumoso a sinistra (la discesa su questi sfasciumi è più semplice della salita) raggiungiamo nuovamente il lungo ghiacciaio che ripercorriamo fino alla risalita al bivacco dove passiamo una seconda notte.
Il mattino seguente ripercorriamo con calma l’itinerario del primo giorno fino al lago ed al parcheggio.

Una lunga e faticosa salita, a tratti forse un po’ noiosa e sicuramente stancante mentalmente nella ricerca dell’itinerario migliore, ma nel complesso un viaggio stupendo nel cuore più selvaggio delle Alpi su un ghiacciaio enorme, apparentemente senza fine, in un luogo del tutto aspro e incontaminato.
Meraviglioso il bivacco, dotato di ogni comodità, con vista fantastica, e pulitissimo!



                   

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