Piz Bernina 4049 m
9-10 Settembre 2023 da Campo Moro 2021 m (Val Malenco)
difficoltà: AD

Da Lanzada 983 m, in alta Valmalenco, raggiungere in auto la diga di Campo Moro 2021 m dove si parcheggia.

Attraversato il muraglione della diga proseguiamo in discesa per circa 50 m. Da qui, seguendo le indicazioni, si supera un primo tratto molto ripido poi il sentiero diventa pianeggiante e, tra i larici, si comincia a scorgere il rifugio. Nella prima parte della salita l’itinerario si snoda nel bosco, poi pian piano la vegetazione si fa sempre più rada fino a sbucare su ampi pascoli. Il sentiero prosegue zigzagando su dossi fino ad arrivare al rifugio Carate Brianza 2637 m posto pochi metri sotto la bocchetta delle Forbici.
Dalla bocchetta raggiungiamo velocemente i piedi della vedretta di Caspoggio con un sentiero pianeggiante per poi risalire in una ventina di minuti il ripido sperone roccioso su cui è posto il rifugio Marinelli 2813 m.
Dal rifugio saliamo per il sentiero che verso nord-est, tra detriti morenici e sfasciumi, raggiunge dei salti rocciosi verticali; qui tagliamo verso sinistra per raggiungere, lungo una traccia, il passo Marinelli Occidentale 3050 m.
Scendiamo per sfasciumi sul ghiacciaio di Scerscen Superiore, in pessime condizioni, quasi privo di neve, con tutti i crepacci aperti ma aggirabili abbastanza facilmente. Lo risaliamo verso nord su pendii di inclinazione molto moderata, prima lasciando sulla destra la bastionata rocciosa del Pizzo Argient, quindi oltrepassando la base del canalone di Cresta Guzza oggi impercorribile per i tratti scoperti di roccia brutta, le continue scariche e il ghiaccio vivo in uscita.
Non fattibile anche la "vecchia" ferrata, esposta alle scariche di sassi e troppo larga la terminale per raggiungerla.
Proseguiamo quindi diritto per poi girare a destra in direzione della ferrata da poco ristrutturata. Delicato il traverso sopra la terminale, esposto anche alla caduta di qualche sasso, e non banale la paretina di 30 m di ghiaccio nero che porta all’attacco. Indispensabili due picche e dei ramponi buoni, utili anche 2/3 viti per evitare che una scivolata finisca nel grosso buco della terminale. La ferrata, più che altro una bella arrampicata su solida roccia facilitata dalla catena, procede lungo una linea in diagonale verso destra, sino a giungere sulla spalla rocciosa dove sorge il rifugio Marco e Rosa De Marchi 3597 m

Dal Rifugio risaliamo la facile pala di neve sui 40 gradi, sino a raggiungere le rocce. Qui pieghiamo verso sinistra per salire una rampa che diviene poi canale al termine del quale si superano le rocce della cresta sud-est (II).
Continuiamo lungo il filo di cresta sino ad un muro più verticale; per poi proseguire sino a guadagnare la sommità della Spalla ed arrivare alla Punta Perrucchetti 4020 m. Poi per una aerea ma facile cresta quasi orizzontale, oggi completamente pulita, raggiungiamo la cima del Piz Bernina 4049 m.
In discesa, dopo aver ripercorso la cresta tra la punta italiana e la svizzera, con due doppie da 30 m non consecutive torniamo al nevaio e al Rifugio Marco Rosa; quindi discesa infinita fino alla Marinelli dove si ritrova il sentiero.

E al terzo tentativo finalmente riesco a salire il Bernina dall'Italia!
Da Campo Moro soltanto io e Stefano, qualcuno ha rinunciato perchè non ha trovato l'attacco della ferrata nuova (che poi è quella vecchia ristrutturata, più vecchia di quella ora definita vecchia...), qualcun altro è tornato indietro per le scariche ad inizio ghiacciaio ( ma è inutile restare sotto la parete!) Diverse cordate invece salite e scese dalla Svizzera, con una Biancograt inaspettatamente in ottime condizioni!!!
Ghiacciaio di Scercsen invece molto crepacciato, ma si passa bene e neve compatta anche nel tardo pomeriggio, 30 m di ghiaccio grigio per l'attacco della ferrata ma picche e ramponi buoni entrano il giusto, traverso d'accesso sopra la grossa terminale ben tracciato ma qualche sasso l'abbiamo visto cadere. Canalone non praticabile a parte da due Cechi e due Polacchi due giorni prima, ma con notevoli difficoltà per la roccia brutta d'arrampicare, quella che cade dall'alto, e il tanto ghiaccio liscio in uscita, ma loro salgono ovunque...
Dalla Marco e Rosa tratto nevoso in buone condizioni e poi cresta quasi tutta pulita, abbiamo tenuto i ramponi solo per esercitazione…
Per la salita italiana è sicuramente meglio rimandarla al prossimo giugno, a meno che non siate come noi dei ravanatori dello sfasciume e non abbiate voglia di portarvi due picche tecniche e ramponi buoni per soli 30 m di ghiaccio! Comunque sia, salita molto varia ed ambiente sempre top!


               

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