Dent Blanche 4357 m - Cresta Sud Est
7-8 Ottobre 2023 da Ferpecle 1882 m (Val d’Herens)
difficoltà: AD

Dal Passo del Sempione scendere a Briga e proseguire per Visp e Sion. Risalire quindi in auto la Val d’Herens fino alla località Ferpecle 1882 m. Posteggiare poco prima del termine della strada asfaltata, dove è posto il divieto di transito varie possibilità di parcheggio.

Proseguire per la stradina asfaltata ed al suo termine imboccare il sentiero che si stacca sulla sinistra e che si addentra in un bel bosco.
Usciti dal bosco, portarsi alla base del ripido pendio erboso sulla sinistra che, con alcuni zig-zag, conduce all'Alpe Bricola 2416 m.
Da questo panoramico alpeggio, occorre compiere un lungo traverso in leggera salita in direzione Sud Est fino a raggiungere la base di una ripida morena. Sempre seguendo i numerosi bolli bianco-azzurri e gli ometti, risalire la morena e raggiungere un piccolo laghetto 2760 m. Da qui, per placche, grossi massi e ripida traccia si arriva ai piedi del piccolo ghiacciaio 3340 m sottostante la Cabane de la Dent Blanche. Risalire il ghiacciaio seguendo le paline in legno e raggiungere il Rifugio 3507 m.

Portarsi alle spalle della Capanna e, seguendo alcuni ometti e tracce di passaggio, risalire lo sperone roccioso (II+) e il successivo pendio glaciale che consentono l'accesso all'ampia depressione del Wandfluelucke 3705 m.
Dalla Wandfluelucke, traversare verso nord lungo il piccolo ghiacciaio, puntando all'inizio della cresta rocciosa. Seguire il semplice sperone roccioso fino a raggiungere la base del secondo ghiacciaio di quota 3907 m. Senza raggiungerne la sommità, traversare sul suo fianco ovest e con leggera discesa arrivare ai piedi della cresta rocciosa vera a propria.
Proseguire sempre sul filo di cresta fino a portarsi all'altezza della torretta rossa a sinistra del Gran Gendarme. Se si vuole evitarne la scalata, compiere un traverso verso sinistra fino ad entrare nel canale compreso tra la torretta rossa ed il Gran Gendarme.
Risalire il canale fino a raggiungere il filo di cresta vero e proprio (II+, III -) alle spalle e in prossimità della vetta del gendarme appena aggirato. A questo punto, non resta che percorrere l'aerea e rocciosa cresta sud (max III/III+), talvolta scavalcando direttamente altri piccoli gendarmi, talvolta aggirandoli o sul versante est o su quello ovest.
L'ultima evidente torre rocciosa si supera traversando in orizzontale a sinistra per un tiro di corda, e tornando poi in cresta per placche e rocce verticali (III).
Il terreno si fa decisamente più semplice e, per sfasciumi, seguire il filo di cresta fino alla croce di vetta della Dent Blanche 4357 m.
Lungo la cresta si trovano alcuni ancoraggi e spit posizionati per agevolare la salita e per rendere soprattutto più veloce la discesa che avviene per lo stesso itinerario, utilizzando le soste di calata nei tratti più impegnativi.

Dent Blanche, una bellissima piramide sia da scalare che da ammirare, già ben visibile risalendo in auto la meravigliosa Val d’Herens!
Da Ferpecle la risalita alla capanna è in un ambiente bucolico e luminoso. Ed anche dove il verde lascia spazio alla morena, a ravvivare la vista ci pensano meravigliosi ghiacciai ed il profilo di montagne spettacolari.
Dal rifugio sbagliamo subito itinerario traversando a sinistra e non a destra per salire alla cresta. Facili i due ghiacciaietti intervallati da un semplice sperone roccioso, anche se oggi ho avuto parecchie difficoltà avendo scordato a casa i ramponi.
Facile anche la cresta rocciosa fino alla base del Gran Gendarme che evitiamo per il canale di sinistra, ma ritardo l’uscita in cresta facendo un lungo traverso che si rivelerà come il tratto più complicato dell’intera salita. Seguiamo poi fedelmente la cresta con divertente arrampicata su roccia solida fino all’ultimo gendarme che si traversa sulla sinistra.
Semplice l’arrivo in vetta, anche se un po’ di neve avrebbe dato sicuramente più soddisfazione.
In discesa perdiamo molto tempo, qualche passaggio sbagliato, qualche doppia di troppo, ed un po’ troppo il mio cinema nei due ghiacciaietti percorsi senza ramponi, speravo che il caldo avrebbe smollato un po’ di più la neve ma in realtà ha reso solo più pericolosi i crepaccetti…e così ci fermiamo un’altra notte al rifugio/bivacco. Ma il giorno dopo, questo ci ha permesso una rilassante discesa tra i luminosi e caldi colori autunnali!
Grazie alla pazienza dei miei compagni di cordata Gil e Stefano, all’aiuto dei sempre veloci Tiziana ed Andrea, ed alla simpatica compagnia degli altri amici, Gimi, Katia, Patrick e Massimo!


               

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